mercoledì 17 febbraio 2010

pazzia

Giornate toste, pesanti...sembra che una cappa di negativita' si e' posata sulla mia testolina!
Allora cosa c'e' meglio di una pazzia per tirarsi su il morale?
Lo so non si deve, non si fa, non bisogna.....ma oggi ne avevo davvero bisogno! e poi Hanna e' una femminuccia di conseguenza avra' anche lei lo shopping nel dna, no??

lunedì 15 febbraio 2010

sabato 13 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

Una cara amica ha scritto....

....e vorrei ricordarmelo....

L' idea di adottare un bimbo è sicuramente germogliata pian piano, insieme al progetto mio e di Micky di costruire una vita insieme, nel lontano 1993... ma ha iniziato a prendere forma soltanto nel 2005, quando Simone, nostro figlio bio, aveva soltanto 4 anni.
E con lui, piano piano, abbiamo iniziato a percorrere Via della Burocrazia, passando da Piazza delle Carte Bollate e sostando in Corso delle Sedute Psicologiche....
Non è stato facile, l' anno delle pratiche .... tutti a chiederci "MA PERCHE' VOLETE UN BAMBINO ADOTTATO ?", "COME MAI NON PENSATE A FARNE UN ALTRO VOI STESSI ?", "NON VI BASTA QUELLO CHE AVETE ?", "NON VI SENTITE EGOISTI VERSO SIMONE ?".... Ma voi lo sapete, vero ?????
Insomma, un sacco di domande, un sacco di dubbi a cui noi rispondevamo sempre con la stessa serenità, spiegando che era "soltanto" un modo diverso di cercare/avere un' altra gravidanza, con Simone che, nella MAGNIFICA innocenza dei suoi 4 anni continuava a raccontare di questo fratellino che aspettava, di cosa avrebbero fatto, di come sarebbe stato........
Nel frattempo ci siamo messi alla ricerca di una guida, di un accompagnatore, di un amico che ci aiutasse lungo il cammino che ci
attendeva.
Abbiamo bussato a tante porte e, dietro, ci abbiamo trovato quasi sempre un mare di scartoffie, una valanga di parole, di teorie, di cambiali in bianco da firmare..... in fondo, dietro a tutto questo marasma c' era -
piccolissimo - uno spazio bianco, una riga su cui, un giorno, sarebbe
stato scritto il nome di nostro figlio.
Poi abbiamo aperto la porta del Centro Aiuti per l' Etiopia. E dietro ci abbiamo trovato l' Africa. C'erano la siccità, la fame, la guerra, i colori, i profumi, la disperazione e la speranza : c'era il mondo di nostro figlio.
E c'erano i sogni ed i progetti di un uomo e della sua famiglia; quella stessa famiglia che ci stava accogliendo come parte di sè, senza
psicologi, senza carte bollate, senza rate da pagare.
Non ce ne siamo più separati.
E con loro, mentre nostro figlio nasceva e cresceva, abbiamo imparato a conoscere il suo mondo, a capirlo, a versare qualche goccia in un oceano che non è mai grande abbastanza.... e così hanno preso forma i pozzi, le scuole, gli ospedali, le adozioni a distanza, l' assistenza agli "ultimi" (non sono mie, le parole....)...
E, finalmente, il decreto arriva.... e alla fine del 2006 (dopo 6 mesi di
lista di attesa, perché allora non accettavano più mandati !!!), riusciamo
a dare il mandato al CAE !!!!!
Abbiamo tirato un sospiro di sollievo .... SI ! NOSTRO FIGLIO SAREBBE STATO UN FIGLIO DELL' ETIOPIA !!!! Era solo questione di aspettare......
Ma i sospiri diventavano cento, mille, diecimila..... il tempo passava e noi cercavamo di "annebbiare" l' attesa, di relegare il pensiero in un angolino nascosto del cuore..... per noi, per Simone.
E poi, la sera dell' Epifania del 2008, una telefonata. Improvvisa, inaspettata, un tuffo al cuore : ci viene proposto l'
abbinamento con un bimbo di 4 anni e mezzo, Abìti.
Felicità. Terrore. Incredulità. Entusiasmo. Lacrime. Abbracci.
E la mattina dopo, con Simone, iniziamo un bel gioco : raccoglieremo un
sassolino per ogni giorno che passerà da adesso a quando andremo a prendere Abìti..... Simone ne è felice : ha bisogno di concretizzare quest' attesa, di sentire nelle mani il tempo che passa ...
E il destino ci mette lo zampino : dopo qualche giorno ci mandano una foto del nostro piccolino, scattata da una mamma rientrata a fine dicembre, che era rimasta colpita da quel cucciolo dagli occhioni dolci .....
L' inverno passa, lentissimo, in un' attesa che posso solo definire angosciosa : QUANDO la sentenza ??? Perchè ci vuole tanto tempo ? E se ce lo togliessero, per qualche motivo ?
Chiediamo foto e notizie, alle coppie che partono.... incoscienti, senza curarci del dramma che sarebbe se davvero ci negassero la sentenza, ciechi e sordi ai consigli del buonsenso..... le foto che ci arrivano candiscono il nostro tempo, come i sassolini di Simone, ci fanno sentire il nostro piccolo più vicino, seppur ancora irraggiungibile.
Maggio arriva, e con il calore e la primavera ci porta l' agognata sentenza ...... SI !!!! In un attimo paure e angosce si dissolvono nel
sole e nei colori ..... ABITI E' FINALMENTE, INESORABILMENTE,
DEFINITIVAMENTE NOSTRO FIGLIO.
E adesso ? Dov'è quel benedetto aereo ? Quando potremo iniziare a spiegare le ali ? Il nostro piccolo è là, che ci aspetta, non ci resta che allungare la mano e potremo abbracciarlo .....
Ma l' estate è lunga ... noi abbiamo le sue foto e lui le nostre (la sua famiglia, i suoi gatti, la sua bicicletta, la sua cameretta...), ma le settimane passano e di partire non se ne parla.
La vita si ferma : tutto è sospeso, immobile, in attesa .... passiamo le giornate a cercare notizie tra gli amici del forum, a controllare e ricontrollare le valigie, a contare quante coppie devono ancora partire prima di noi....e, intanto i sassolini aumentano.
Ed, infine, all' inizio di agosto, la mail di conferma : SI PARTE !!!!
11 settembre. Capodanno Etiope : quale miglior inizio ???
Una coppia che parte in quei giorni porterà a noi le ULTIME foto di Abìti e a lui una grande notizia per il suo compleanno : MAMMA E PAPA' STANNO ARRIVANDO !!!!
Ed ecco che il tempo riprende a correre, veloce, il fiato si accorcia, l' adrenalina sale, il gruppo 8 si cerca e si stringe in un unico grande abbraccio : partiamo !
E, la mattina dell' 11 settembre 2008, il NOSTRO capodanno, il nostro inizio : il primo abbraccio tra i due fratelli....

Questo, è il riassunto dei nostri 4 anni di ... gravidanza !!!
Non è un racconto sereno, scorrevole ... tempi e modi verbali si accavallano in maniera disarmante - me ne rendo conto -... ma è proprio così che è stato vissuto questo tempo, ed è così che ho cercato di descriverlo con le parole : affannato, inquieto, capriccioso e, a volte, esaltante..... ma sempre con un unico obiettivo chiaro e fermo negli occhi e nel cuore : essere di nuovo madre, padre, fratello.